Il massiccio vulcanico, situato nella Sardegna centro-occidentale.
Straordinarie bellezze naturali, che spaziano da ambienti montani e collinari fino a quelli pianeggianti e costieri. Un paesaggio estremamente maculato si offre al visitatore raccontando le vicende antichissime di gente saggia che rispetta la natura. Uno dei metodi migliori per visitare questa splendida regione del Montiferru e quella di percorrerla a piedi oppure a cavallo, seguendo le antiche mulattiere che si snodano lungo la montagna. Le stagioni ideali sono la primavera e l'autunno, quando la natura offre straordinari paesaggi. Il massiccio vulcanico si rende singolare per la presenza di complessi elementi litologici , morfologici e ambientali. E' possibile scoprirvi un passato che ha custodito le testimonianze di una cultura paleo-sarda integratasi poi con le civiltà provenienti dal mare.Domus de janas, nuraghi e tombe dei giganti sono uno percorso che si snoda dal periodo prenuragico e nuragico fino, in epoca storica, da tutte traspare il carattere determinato delle popolazioni indigene nell'esprimere la loro originale cultura.
Sia che si faccia una semplice passeggiata in mezzo alla natura, sia che l'interesse sia finalizzato a un approccio scientifico del territorio, a nessuno sfuggirà il fascino di un paesaggio nel quale sono ancora tangibili i segni di un intenso processo interno, messosi in atto poco più di due milioni
d'anni fa. Il carattere del paesaggio vulcanico, si compone di diversi elementi che si combinano fra loro in un continuo mutare di forme aspre e dolci, selvagge e ospitali. Gli elementi di maggior interesse sono i numerosi centri di emissione lavica, piccoli rilievi isolati di forma tronco-conica, che si stagliano dal contesto morfologico circostante, definito da lunghe dorsali.
Morfologie dimostrative si ritrovano presso monte Urtigu (m. 1050), il tetto del Montiferru monte Acuzzu, dalla perfetta forma conica, monte Palagalchera, singolare nella forma e nelle particolari fessure colonnari disposte a ventaglio. Trattasi di vere opere d'arte della natura, formatesi per il rapido raffreddamento della lava una volta giunta in superficie.Identiche forme si ritrovano nel "Selciato dei Giganti", presso Cabu Nieddu, nel tratto della costa di Cuglieri, così chiamato per la straordinaria regolarità delle fessure prismatiche delle colonne basaltiche, scolpite dall'intensa erosione marina fino ad assumere le sembianze di un lastricato.
Lo spunto per osservare un'altra particolarità dei paesaggi vulcanici, viene offerto dal rilievo a forma di cupola di monte Comida, in località Sos Segados di Santu Lussurgiu, dove emergono diverse serie di filoni, che tagliano vistosamente il pendio con alte muraglie dalle cime dentellate. Il paesaggio del Montiferru non racchiude in se solo morfologie vulcaniche: procedendo dall'interno verso la costa, la graduale erosione delle coperture laviche lascia progressivamente emergere il substrato calcareo. La chiave di lettura del paesaggio costiero è data dal vento di Maestrale e dalla conseguente azione erosiva del mare. Il paesaggio costiero include una vasta varietà di forme che per la loro atipicità meritano di essere visitate.
La natura vulcanica della regione ha conferito alle abbondanti acque del Montiferru la prerogativa di essere oligominerali e per questo risultano molto apprezzate per le proprietà curative. Numerose fonti di singolare fattura costituiscono un ulteriore motivo per ricordare l'importanza che hanno avuto nella vita dell'uomo. Il massiccio riserva, ancora, nella sua maestosità spazi infiniti e un ambiente naturale unitario comprensivo degli organismi animali e vegetali che vi hanno dimora e che in esso trovano le condizioni per un loro sviluppo equilibrato. La catena che comprende il territorio di Santu Lussurgiu è frastagliato da rilievi e spuntoni (Sos Segados) su cui svetta il monte Urtigu . Dell'antico vulcano sono riconoscibili diversi centri di emissione lavica e si può ammirare la cascata del monte Comida, ricca di acqua, soprattutto nella stagione delle piogge sorvegliata a vista da una roccia a coltello Sa rocca Traessa, la si può raggiungere attraverso un sentiero che solo qualche allevatore del posto può indicare. Nel punto più alto della montagna, un altro sentiero porta tra le rocce e le querce di Elighes Utiosos, un verde rigoglioso e tanta acqua.